La morte cardiaca improvvisa è responsabile di circa il 70% di tutti i decessi dovuti a cause di origine cardiovascolare che, a loro volta, sono la prima causa di morte in Italia. In assenza di un immediato intervento un infarto può portare al decesso nell’arco di pochi minuti. È proprio durante quel breve frangente, infatti, che diventa determinante la presenza di una persona che sappia eseguire le manovre di rianimazione cardiopolmonare oppure sia in grado di utilizzare un defibrillatore. Nei soggetti a rischio un defibrillatore permette di ovviare a ritmi cardiaci pericolosamente veloci, offrendo una protezione costante contro la morte cardiaca improvvisa. Per questo motivo seguire un corso BLSD può essere determinante per salvare una vita umana e preservare le corrette funzionalità della persona colpita da un attacco cardiaco.
L’associazione Life Fvg, leader nel settore dei corsi di BLSD a Udine e provincia ci offre una panoramica a riguardo.
Cosa significa BLSD?
Per favorire il ripristino del battito cardiaco spontaneo risulta rilevante la defibrillazione, cioè il BLSD. Questa sigla, entrata ormai nel linguaggio comune, è l’acronimo di Basic Life Support Defibrillation e indica quella serie di manovre da compiere per soccorrere una persona in arresto cardiocircolatorio con l’ausilio del defibrillatore.
Quest’intervento si inserisce nella cosiddetta Catena della Sopravvivenza, espressione coniata da alcune associazioni sanitarie e riconosciuta a livello normativo, per descrivere quella sequenza di azioni, indipendenti ma strettamente correlate, fondamentali per intervenire efficacemente in caso di arresto cardiocircolatorio.
La Catena della Sopravvivenza
I quattro anelli che compongono la Catena della Sopravvivenza sono:
- il riconoscimento della situazione di emergenza e la tempestiva allerta dei soccorsi;
- la realizzazione della manovra di rianimazione cardiopolmonare;
- la defibrillazione;
- l’intervento medico, che offre un supporto vitale avanzato (Advanced Life Support o ALS).
Se in passato infatti il primo soccorso era considerato un’attività riservata esclusivamente agli operatori sanitari, per cui in caso di emergenza ci si limitava a contattare i soccorsi e ad attenderne inermi l’arrivo, oggi chiunque opportunamente formato può praticare delle specifiche manovre salvavita. Il Basic Life Support Defibrillation rientra tra queste: quando la persona che opera quest’intervento è un soccorritore non sanitario, il BLSD assume l’accezione di “laico”.
Cosa si impara durante un corso BLSD?
Il problema più grave di un arresto cardiaco non è l’arresto cardiaco in sé, quanto piuttosto le conseguenze che possono arrecare danni irreparabili agli organi vitali. Sicuramente un cuore che si ferma, o che funziona male, è un problema. Ma nell’immediato la cosa più importante da risolvere è un altra: quando una persona ha un arresto cardiaco non arriva più sangue, e quindi ossigeno, al cervello. E il cervello senza ossigeno riesce a starci per poco tempo.
Se non si interviene, il paziente è in serio pericolo di vita. Quindi, il problema più grave in caso di arresto cardiaco è la mancata ossigenazione del cervello.
Con un corso di BLSD si impara come mantenere ossigenato il cervello. Il massaggio cardiaco, effettuato da una persona adeguatamente formata e preparata, si sostituisce temporaneamente al cuore: schiacciando il torace del paziente si fa pompare il sangue ricco di ossigeno al cervello.
In questo modo il cervello resta in vita più tempo, tempo che permetterà all’1-1-8 o ai soccorritori di arrivare sul posto e prestare cure specializzate.
Durante il corso di BLSD viene insegnato come fare il massaggio cardiaco. Nello specifico viene insegnato in quale punto è necessario effettuare la pressione, a che velocità bisogna farla, per quanto tempo si deve andare avanti, quando ci si può fermare e che rischi si corrono se inavvertitamente si rompono le costole della persona soccorsa durante le manovre BLSD. Un corso di BLSD contribuisce a formare adeguatamente una persona, anche non appartenente al personale sanitario, e a prepararla ad intervenire nel modo giusto per soccorre un paziente colpito da un attacco cardiaco e a salvargli la vita.