L’arredamento in stile industriale lo hanno scoperto i giovani intellettuali degli anni Settanta, in quelle grandi città – New York, Parigi, Milano – che si aprivano all’arte e alle stravaganze del tempo rinunciando al proprio severo volto “industriale” appunto. Magazzini dismessi, vecchie fabbriche in disuso, diventavano i cosiddetti “loft”, appartamenti costruiti con quel che c’era dentro. Ma tramutati in uno stile di tendenza che ben presto ha fatto scuola in tutto il mondo.
Lo stile industriale nasce dalla convinzione di poter dare nuova vita ad ambienti che non dovevano averne. Insegna a recuperare spazi, a trasformare il brutto in bello e a esaltare la praticità di alcuni oggetti. Per molti appare ancora come qualcosa di “scialbo” ma se si sa organizzare e sistemare al meglio, lo stile industriale diventa invece una fonte inesauribile di idee di arredo. Applicarlo anche alle case moderne, all’era digitale, non è una forzatura ma una integrazione di stile che renderà gli ambienti ancora più interessanti.
Come nasce l’arredamento in stile industriale
Lo stile di arredamento industriale diventa moda negli anni Settanta del secolo scorso, ma i primissimi esempi di questo modo di arredare si registrarono a New York nell’immediato dopoguerra, tra il 1950 e il 1955. La necessità, nelle città che diventavano metropoli, era quella di sfruttare al massimo ogni spazio per evitare di costruire in continuazione.
Si recuperavano quindi vecchi spazi nei magazzini, nelle fabbriche, negli uffici chiusi e li si trasformava in appartamenti residenziali. Quasi sempre lo stile industriale riguarda, appunto, appartamenti, spazi condivisi in antichi condomini. Raramente si adatta alle villette o alle case isolate. Si caratterizza per la luminosità degli ambienti e per l’utilizzo di materiali “trovati sul posto”, o simili a quelli del posto, comunque preferibilmente grezzi.
I materiali dello stile industriale
Il cemento è il materiale di base dell’arredamento in stile industriale. Anche i mattoni, sempre “a vista”, sono elementi immancabili in questo stile particolare. A questi si aggiunge il ferro, l’acciaio, il rame, qualche volta il legno. Sicuramente sono molto importanti le finestre, sempre molto ampie, a volte a parete intera. I lucernari sono spesso il cuore della stanza in stile industriale.
I mobili devono essere semplici, privi di troppe decorazioni, meglio se vintage e con colori molto sobri come il nero, il grigio, il bianco o il marrone. Mobili in ferro o in acciaio sono preferibili a quelli in legno. Quanto ai tessuti, la pelle, il cuoio e la moquette grezza sono le scelte migliori.
Come arredare con questo stile
Di solito lo stile industriale si sviluppa su open space molto ariosi, luminosi e a più piani. La zona giorno è centrale, mentre le aree notte si sviluppano sui soppalchi o in fondo a piccoli corridoi. Il bello dello stile industriale è che gli oggetti decorativi possono essere ricavati da qualsiasi cosa.
Un vaso da fiori creato con vecchi copertoni d’auto, scaffalature costituite da carrelli su ruote, insegne dismesse e lattine diventano decorazioni da muro e così via. Banchi da lavoro possono diventare tavoli da pranzo, mobili vintage di diverse epoche si possono mischiare senza problemi di gusto. Sarà l’insieme disordinato a creare l’ordine perfetto dell’industriale.