Cache… si amano e si odiano! Spesso ci si trova costretti a eliminarle dal sistema per poter riprendere il controllo pieno del computer, ma il più delle volte – anche se non ce ne rendiamo conto – non possiamo fare a meno di loro, delle famose cache. Parola che viene dal francese e significa “nascosto”. Si tratta in effetti di una sorta di “memoria nascosta” che si associa a quella principale della macchina.
Pur essendo di potenza inferiore rispetto alla prima memoria, la cache trattiene in copia dati, indirizzi, collegamenti che, quando servono, vengono prima selezionati al suo interno e solo dopo, se non si trovano, nella memoria generale. Ciò significa che l’operazione si velocizza notevolmente e il lavoro si accelera. Per molte aziende ormai le cache sono fondamentali e “ottimizzare la cache” lo è altrettanto.
Come si usa la cache
L’uso della cache avviene automaticamente quando il sistema ha registrato i siti che l’utente visita più spesso. La cosiddetta “memorizzazione nella cache” avviene quando si cerca più volte lo stesso indirizzo e la memoria del computer presume che sia di nostro interesse, quindi lo archivia perché sa che ci torneremo. Più dati si immagazzinano più sarà facile la memorizzazione. E più persone, o più volte si cercano tali dati meglio funzionerà questa memorizzazione alternativa.
Ma la cache si può anche utilizzare direttamente. Ovvero si può indurre il sistema ad archiviare quel che ci serve. Come? Visualizzando i dati che ci interessano e gli orari più adatti per la ricerca. Si possono anche aggiungere deliberatamente alla memoria se li si può recuperare da un sito o una ricerca. Nel caso di caching optimization per le aziende, o per chi deve promuovere un prodotto o un evento, esistono piattaforme che consentono di pianificare attentamente le parole chiave e le frasi che possono alimentare le cache.
Caching optimization per i siti
In caso di lavoro online, azienda online e simili ottimizzare per le cache fa la differenza tra visibilità e anonimato. Molti siti, infatti, lavorano poco e male perché non sono ottimizzati per le cache. Significa che non hanno saputo velocizzare la ricerca. Cosa che si potrebbe ottenere facilmente con pochi passaggi. Si inizia memorizzando nella cache immagini, documenti importanti, sistemi come Java e simili.
Si prosegue inviando al visitatore la richiesta di accettazione della cache, così da inserire le memorie nel suo browser. Puntare sulle parole chiave della ricerca è un ottimo modo per velocizzare la memorizzazione delle cache. In alternativa per avere un risultato più professionale si possono scaricare dei software appositi per il caching, che aiutano a salvare nella memoria rapidamente velocizzando notevolmente la ricerca.
Per ottimizzare al meglio il vostro lavoro durante la realizzazione di un sito web, inoltre, provate a ridurre periodicamente i contenuti inutili o errati, eliminare i cookies, evitare l’uso di plug-in, limitare reindirizzamenti e codici. In quest’ultimo caso è consigliabile avere dei sistemi di decodificazione rapidi e sicuri, così da evitare ulteriori rallentamenti. Il segreto è essere sempre pronti in qualsiasi situazione, e l’ottimizzazione caching favorirà questo intento.